In viaggio 11mln e 800mila italiani per il Ponte di Ognissanti: Italia in pole position

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Gli italiani non sembrano voler rinunciare alla possibilità di una vacanza, regalata da questo strategico ponte del 1° novembre.

A mettersi in viaggio saranno circa 11 milioni e 800mila concittadini, ovvero quasi il 20 per cento della popolazione, con un conseguente giro di affari di 3,45 miliardi.

Il dato, emerso dall’indagine di Federalberghi con il supporto tecnico dell’Istituto ACS Marketing Solutions ed effettuata tra l’11 ed il 14 ottobre su un campione rappresentativo di oltre 3mila individui, mostra il movimento turistico degli italiani durante una festività che da sempre rappresenta una prima tregua dal lavoro dopo il periodo delle ferie estive.

“È indubbio che si tratti di un ponte fortunato perché lungo – ha commentato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca – La festività di Ognissanti, cadendo di martedì, costituisce di per sé una sorta di invito a partire.

È sorprendente la voglia di vivere il Belpaese che gli italiani manifestano – ha aggiunto – Questa è una tendenza in crescita, ed abbiamo potuto rilevarla sul nascere nel passaggio del post pandemia. Oggi le città d’arte tornano ad essere l’obiettivo centrale del progetto vacanza, ma sempre più si nota il bisogno di restare comunque vicini al proprio territorio, o nella propria regione o al massimo in una di prossimità.

Tutti cercano il relax e questo va di pari passo con il desiderio di fare passeggiate, gite ed escursioni, il più possibile a contatto con la natura. Fermo restando che molti italiani approfitteranno di questo appuntamento per tornare a visitare i propri cari nei territori di origine. Abituati a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, per noi lo scenario che si presenta è tutto sommato positivo – ha concluso Bocca –

Ma i fortissimi rincari legati al tema dell’energia pesano come macigni sui cittadini e sulle imprese: non possiamo esultare di fronte a quel 62,4 per cento di italiani che ha deciso di non partire per motivi economici. Questa situazione non potrà gravare troppo a lungo sulla popolazione. Auspichiamo per questo che l’agenda del nuovo governo evidenzi questa drammatica emergenza in cima alle priorità”.

Saranno circa 11 milioni e 757 mila gli italiani (tra maggiorenni e minorenni) che si metteranno in viaggio in occasione del ponte di Ognissanti.
Il 95,9 dei vacanzieri italiani (contro il 90,5% dello scorso anno) resterà nel Belpaese mentre solo il 4,1% andrà all’estero. Il 71,5% di chi resterà in Italia, rimarrà nella stessa regione di residenza.

Chi resterà in Italia sceglierà in primis le località d’arte (25,0%), la montagna (21,7%) e il mare (20,9%). Seguono le località termali (5,8%) e il lago (5,0%). Per quanto riguarda il luogo della villeggiatura gioca un ruolo anche la guerra in Ucraina: l’82,7% è stato condizionato nella scelta soprattutto in relazione agli effetti del caro energia che ne sono scaturiti.

Per chi andrà all’estero, le mete più ambite saranno le grandi capitali europee (68,2%), le località di mare (13,7%), le grandi capitali extra europee (13,6%) e la montagna (4,5%).

La maggioranza degli intervistati (59,5%) ha scelto di andare in vacanza per il ponte di Ognissanti inseguendo il relax, mentre un consistente 31,2% (contro il 21,4% dello scorso anno), probabilmente anche come conseguenza degli aumenti del prezzo dei carburanti, dell’energia e dei beni di prima necessità, ha deciso di utilizzare questo ponte lungo per raggiungere i propri familiari.
La casa di parenti e amici sarà la scelta privilegiata per il 28,6% dei vacanzieri; a seguire l’albergo, residence e villaggi (25,8%), i bed & breakfast (15,4%) e la casa di proprietà (15,2%).

La durata media del soggiorno sarà di 3,4 notti trascorse fuori casa.
La spesa media, comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti, si attesterà sui 389 euro a persona. Come di consueto, la spesa media per i viaggi in Italia (368 euro) è di gran lunga inferiore a quella per i viaggi all’estero (694 euro).

Il giro di affari complessivo si attesterà su circa 3,45 miliardi di euro con un aumento del 9,2% rispetto al 2021.
La spesa per le vacanze si spalma su tutte le componenti della filiera turistica. Il 32,7% del budget di chi va in vacanza è destinato ai pasti (colazioni, pranzi e cene), il 22,3% al pernottamento, il 22,8% alle spese di viaggio, il 10,1% allo shopping e il 12,1% per tutte le altre spese (divertimenti, escursioni e gite).

La grande maggioranza ha organizzato la vacanza con largo anticipo. Il 50,3% delle prenotazioni è avvenuto più di un mese fa, mentre il 46,2% ha prenotato due o tre settimane prima della partenza. Il 36,7% degli intervistati ha prenotato il proprio alloggio contattando direttamente la struttura ricettiva, tramite il sito internet dell’albergo, posta elettronica o telefono.
Nel 62,4% dei casi gli intervistati dichiarano di aver rinunciato alla vacanza per mancanza di soldi; il 21,2% per motivi familiari ed il 13,0% per motivi di salute.

(Fonte: travelnostop.com/)

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