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È saltata l’udienza del processo per lo stupro di gruppo ai danni di una studentessa italo-norvegese e una sua amica che vede imputati quattro giovani: Ciro Grillo e tre suoi amici genovesi, Francesco Corsiglia, Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta: un grave lutto ha colpito il presidente del Tribunale di Tempio Pausania, Marco Contu.

Ieri, il figlio 22enne è morto a Roma investito dalla metro della linea B alla fermata della stazione di San Paolo: sul fatto indagano gli inquirenti, che stanno analizzando le immagini delle telecamere di sicurezza e non escludono il gesto volontario… la notizia è stata riportata da vari quotidiani nazionali.

Contu si sarebbe dovuto ritirare in camera di consiglio per emettere la sentenza di primo grado, l’accusa ha chiesto una condanna a 9 anni. L’udienza è ora rinviata al 22 settembre. Non senza polemiche. Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, la presidente del Tribunale facente funzione, Caterina Interlandi, avrebbe preferito rimandare tutto a domani, comunicando la disponibilità di Contu. Gli avvocati – che avrebbero dovuto esporre le ultime controrepliche prima della sentenza – si sono, però, rifiutati di farlo, commentando l’idea come “inaccettabile”.

UDIENZA DOMANI? GLI AVVOCATI: “IMPENSABILE”
“Una tragedia immane”, l’ha definita Alessandro Vaccaro, legale di Vittorio Lauria, in un punto stampa fuori dal Tribunale pubblicato da testate come Il Corriere o Repubblica. Esprimendo vicinanza al giudice, l’avvocato ha sottolineato: “Tutte le altre cose passano in secondo piano. Voglio ringraziare il Tribunale per la sensibilità con cui ha superato le indicazioni del Presidente del Tribunale che pensava di potere fare udienza oggi o domani. Impensabile“. E ha aggiunto: “Oltre che avvocati, giornalisti o giudici, siamo uomini. Cosa c’è di peggio di una perdita di un figlio? Quale serenità può avere nel fare una camera di consiglio? Pensando a cosa? Noi avvocati ci siamo rifiutati, pm compreso. È inaccettabile”.

I FATTI A PROCESSO
I fatti avvennero in Sardegna, a Porto Cervo, nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019. Il gruppo aveva conosciuto le ragazze in un locale, poi erano stati insieme in altri locali (tra cui la discoteca Billionaire) e poi erano arrivati nella villetta della famiglia Grillo, dove più tardi sarebbe avvenuta la violenza. Le ragazze hanno denunciato uno stupro, i quattro imputati si sono sempre detti innocenti e hanno parlato di rapporti consenzienti.

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