Ancora contestazioni del sindacato dirigenti Medici Coas: l’organismo nella nota a firma di Salvatore Mario Macrì punta l’indice contro il trasferimento di un dirigente medico, iscritto al sindacato, dell’ospedale di Lipari al Pronto Soccorso.

Dal Coas richiedono l’immediata revoca in autotutela del provvedimento e parlano di illegittima disposizione di servizio, affermando: “In data 7 agosto 2025, il Direttore Amministrativo ha disposto l’assegnazione del dirigente a compiti assistenziali contrattualmente difformi da espletare presso l’Unità operativa di Pronto Soccorso”.

Sempre lo stesso sindacato accusa l’ASP di aver ‘silenziato’ il personale, sottolineando: “Si denuncia con la massima fermezza la direttiva dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina, che impone un illegittimo ‘silenzio stampa’ a medici e dipendenti. Questo atto di censura, motivato dal tentativo di soffocare le ‘fughe di notizie’, si pone in aperta e palese violazione della legge italiana sul whistleblowing (D. Lgs. n. 24/2023) e dei principi fondamentali di libertà di espressione sanciti dall’articolo 21 della Costituzione. La nostra analisi giuridica è chiara e inequivocabile: la direttiva dell’ASP di Messina non è un legittimo richiamo al dovere, ma una misura ritorsiva e intimidatoria, espressamente vietata dalla legge. La normativa italiana protegge i dipendenti pubblici da ‘sanzioni, demansionamenti, licenziamenti, trasferimenti, o qualsiasi altra misura ritorsiva”. Sul caso direttiva dall’ASP non hanno voluto replicare.

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