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2 anni ago Tourism Manager 0

LIPARI Il fuoco e il vento: miti, leggende e colori delle isole Eolie, Le isole del fuoco

LIPARI, i miracoli delle Terme

Pochi minuti di navigazione e raggiungiamo Lipari, l’antica Meligunis, la più grande e popolosa dell’arcipelago (circa 38 km²), capoluogo comunale per 6 delle 7 isole Eolie (tranne Salina).

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Abitata fin da tempi antichissimi, ancora oggi entro il perimetro delle mura dell’Acropoli, denominata Castello, circondata dalle ben conservate mura spagnole, vi sono ampie tracce di popolazioni del Neolitico, dell’Età del Bronzo, Greca e Romana, testimoniate da numerosi ritrovamenti archeologici. Consigliata la visita al Museo Archeologico, uno dei più famosi al mondo, suddiviso in diverse sezioni; Lipari è una fra le poche località del Pianeta a vantare circa 6.000 anni di storia ininterrotta.

Il BIANCO della pomice e il NERO dell’ossidiana sono i colori che ho scelto per Lipari: oltre il 20% dell’isola, infatti, lungo la costa nord orientale è costituito da giacimenti di pietra pomice, situati tra le località di Canneto e Acquacalda, dove la montagna immacolata si tuffa nel mare, facendo assumere alle acque sfumate tinte azzurrognole da fare invidia alle più celebrate mete caraibiche.

Il periplo di Lipari va compiuto con piccole imbarcazioni (le trovate a Marina Corta), possibilmente con mare calmo, per poter entrare anche nelle insenature più strette e nelle grotte più anguste, in un gioco di luci unico e indimenticabile.

Ma è nell’interno dell’isola che la visita si fa più interessante, ad esempio l’escursione al Belvedere Quattrocchi, nei pressi di Pianoconte, una sorta di balcone naturale con vista mozzafiato sulle coste a picco di Valle Muria, dei faraglioni e sullo sfondo Vulcano, la Sicilia e l’Etna, in un sensazionale tripudio cromatico. Anche a Lipari non mancano fenomeni endogeni sotto forma di fumarole, solfatare e sorgenti termali: le fumarole più note sono quelle di Bagnosecco, mentre sorgenti termali si trovano nelle località Bagnicello, Fontanelle, Pietre di Fuardo e Castellaro.

Le più rilevanti, tuttavia, sono le Terme di San Calogero, dove è stato scoperto l’impianto termale più antico del mondo, costituito da un insieme di canalizzazioni con annessa caldaia, risalenti al XVII Secolo A.C., durante la Civiltà Eoliana. Oggi le terme non sono funzionanti e versano in uno stato di abbandono che lascia nel visitatore un misto di pena e di rabbia; è previsto da anni il restauro delle terme, ma non è noto se e quando questo meraviglioso impianto sarà interamente fruibile dalla collettività.

Le Terme di San Calogero sono aperte solo grazie al contributo volontario di Mimmo Mammana, un liparota appassionato della cultura della sua isola, il quale, in dieci minuti di visita, vi racconterà la storia dell’umanità, attraverso quella delle terme.

Parlerà di soldati romani moribondi per le gravi ferite di guerra, miracolosamente guariti con le acque termali, di assassini il cui corpo viene gettato nei crateri dei vulcani attivi delle Eolie, affinché la loro anima raggiunga direttamente gli inferi; della vita di San Calogero, originario dell’Asia Minore, il quale, giunto a Lipari, per mettere in fuga i diavoli annidati nella località fa sgorgare miracolosamente quelle sorgenti benefiche, a conforto dei sofferenti.

Forse si tratta di leggende, ma l’analisi chimica delle acque, effettuata anche di recente, ha classificato le stesse fra quelle ipertermali salso-solfato-bicarbonato-sodiche, sgorganti ad una temperatura di circa 60°, in grado di curare artriti, dermatiti, psoriasi, acne, erpete, crosta lattea, scabbia, sicosi, diatesi foruncolare.

Testo narrativo tratto da pubblicazione di Ermanno Sommariva